Descrizione
I nostri cari scomparsi lasciano il ricordo della loro mentalità, dei loro sentimenti, delle opere compiute. Raccogliere questi ricordi, issarne i principali è un’offerta riconoscente d’amore alla Loro memoria, una dolce soddisfazione di chi vuol riunire – quasi per abbracciarne meglio la visione – quanto ha avuto di più caro al mondo.
L’occasione di scrivere queste modeste pagine me l’ha offerta il canonico Pinto chiedendomi – con gentile delicatezza – di compilare un opuscolo sulla figura di mio Padre al quale veniva intitolato l’Asilo di Ogliastro.
Subito mi accinsi a riunire i documenti custoditi da mia Madre, ma vidi crescere talmente il materiale, che invece di un semplice opuscolo ne è riuscito un volume. Per completarlo ho voluto unire alla figura di mio Padre quella di mia Madre, da poco, scomparsa…
Questo libro resterà il fedele amico della mia esistenza: nelle sue pagine illustrate ritroverò, nella vivezza dei più cari ricordi, il mio Papà e la mia Mamma. Il Loro esempio sarà per me conforto nel cammino della vita e sprone ad ogni più nobile idealità.
Ai miei cari cugini di Napoli e ai Figli loro affido questa memoria dei miei Genitori che tanto sentirono e vissero l’amore della Famiglia.
Agli Amici buoni mi è grato ricordare i miei Genitori nella serena rievocazione tanti episodi da molti di Loro vissuti e condivisi con quella affettuosa simpatia che ancor oggi mi esprimono.
Testo tratto all’Introduzione di Maria de Stefano d’Ogliastro all’edizione del 1940 dell’opera che qui si ripropone in una nuova edizione voluta da Barbara Riccio de Stefano d’Ogliastro, presidente della Fondazione Matteo e Claudina de Stefano.
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