Descrizione
Il vangelo socialista, scritto da Bettino Craxi e Luciano Pellicani, comparve per la prima volta su “L’Espresso” nell’agosto del 1978 e fece scandalo. In poche pagine Craxi tagliava i ponti con i dogmi del marxismo-leninismo e con la tradizione palingetico-rivoluzionaria e apriva una via per conciliare il socialismo con il mercato e la società liberale. Con quel testo la svolta socialista, che da anni Craxi andava preparando, si annunciava al mondo e la lotta con il PCI entrava nella sua fase più intensa.
Il motivo è presto detto. Se è vero, infatti, come certamente è vero, che la storia della sinistra italiana è fatta di lotte intestine, scissioni e lacerazioni, è altrettanto vero che se si guarda a tale storia da una diversa angolazione una piena concordia regna tra le diverse anime della sinistra: sono tutte unanimi nell’individuare la meta finale nella collettivizzazione dei mezzi di produzione e nella conseguente fuoriuscita dal regime capitalistico; per tutta la sinistra italiana il nemico resta il capitalismo.
A tale proposito scrive Massimo Salvadori: «in Italia la sinistra maggioritaria non ha aderito alla filosofia del gradualismo riformistico. Ha bensì praticato, e su vasta scala, il gradualismo, ma sempre come mezzo, adattamento, mai perché riconoscesse in questo un valore e una cultura prevalente. E, essa si è costantemente presentata quale forza organizzata in vista della rivoluzione e portatrice di una teoria basata sulla critica radicale del capitalismo».
L’unica eccezione è stata Bettino Craxi e il suo rinnovamento socialista.
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INDICE
- Introduzione (Nunziante Mastrolia)
- Il vangelo socialista (Bettino Craxi)
- Che cosa c’è dietro il vangelo di Craxi (Alberto Sensini)
- Il Psi alle prese con gli antenati (Leo Valiani)
- Chiarire non deformare (Bettino Craxi)
- Leninismo: è il partito che decide posto degli operai (Giuseppe Bedeschi)
- Comunisti e socialisti (Paolo Franchi)
- Ecco le fonti di Craxi (Paolo Spiano)
- La sinistra deve superare i vizi dello statalismo e del centralismo (Luigi Covatta)
- La terza via non esiste (Norberto Bobbio)
- C’e’ chi vuole «compromettre» Marx con il conte di Cavour (Ugo Finetti)
- È morto Garibaldi? (Giorgio Ruffolo)
- E’ in gioco il futuro della sinistra (Federico Coen)
- Né pseudo marxismo né opportunismo (Gilles Martinet)
- Uno dei presupposti del socialismo è la critica del «socialismo reale» (Massimo L. Salvadori)
- Un socialismo di mercato? (Luciano Pellicani)
- Chi ha paura di Craxi (Luigi Pintor)
- Noi bizantini e il leninismo (Vittorio Strada)
- Il leninismo, la democrazia, il comunismo italiano (Nicola Badaloni)
- E’ la cultura dell’assoluto che porta al totalitartsmo (Luciano Cafagna)
- Democrazia, libertà, socialismo nella realtà della lotta di classe (Alberto Asor Rosa)
- Alle radici del marxismo (Luciano Cavalli)
- Berlinguer marcia indietro (Claudio Martelli)
- I tarocchi di Lenin (Marco Piranti)
- Nessun socialismo è pensabile senza la democrazia politica (Umberto Cerroni)
- Socialisti che pensano da socialisti (Ugoberto Alfassio Grimaldi)
- I duellanti (Alberto Ronchey)
- Egemonia (Pier Carlo Masini)
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