Descrizione
La calibrata combinazione di diritti liberali e di diritti sociali ha garantito la più lunga fase di sviluppo economico e benessere sociale. Ora però, proprio a causa di questi successi (alto sviluppo scientifico, cure mediche sempre più costose e allungamento della vita media), le società aperte occidentali sono chiamate a risolvere una nuova equazione. Come fare per garantire a tutti i cittadini, al massimo livello che la tecnologia esistente consente, quei diritti sociali, e nello specifico il diritto alla salute, che, come nell’ordinamento italiano, sono iscritti nella Costituzione e nel contempo ridurre la spesa pubblica per evitare che le finanze statali collassino?
Si badi, che non è questione di trovare in giusto equilibrio tra diritti sociali e conti pubblici: l’equazione consiste nel garantire il massimo di diritti sociali e il minimo di spesa pubblica. Ovviamente non si può risolvere questa equazione insistendo perché i diritti sociali vengano garantiti senza tenere in considerazione la stabilità dei conti pubblici, o, viceversa, tenere in considerazione solo la salute delle finanze pubbliche a detrimenti dei diritti sociali. Nell’uno come nell’altro caso si produrrebbero disastri.
Che fare dunque? Se la trappola malthusiana non ha fermato lo sviluppo dell’Occidente, se i più foschi vaticini, come quello del Club di Roma del 1972, su carestie e epidemie dovute all’esauristi delle risorse naturali (I limiti dello sviluppo), sono evaporati come le nebbie del mattino, lo si deve all’innovazione tecnologica, che ha permesso di forzare lo status quo, rompendo le limitazioni poste dalla natura, e ha consentito di impostare in maniera differente il problema.
A questo approccio si rifà questo scritto, vale a dire alla possibilità, grazie all’utilizzo delle tecnologie esistenti, di impostare diversamente il problema e far sì, come nel caso in questione, che si possano garantire le più avanzate cure mediche a tutti i cittadini, riducendo la spesa pubblica.
Per far ciò è necessario prospettare un cambio di paradigma, vale a dire il passaggio da una concezione fordista, così come ora è impostata la produzione del servizio sanitario, a una concezione post-fordista, che consiste essenzialmente nella produzione di massa di beni e servizi personalizzabili.
L’obiettivo di questo scritto è, pertanto, quello di tratteggiare quali sono i passaggi necessari perché questo cambio di paradigma possa avvenire e nel contempo esporre le principali caratteristiche di tale nuovo paradigma senza, almeno in questa fase, affrontare la serie innumerevole di aspetti che afferiscono sia all’ambito tecnico che a quello legale, che una tale evoluzione richiede.
Qui ci si concentra sull’analisi delle logiche intorno alle quali strutturare la cura della salute pubblica in maniera da renderla infinitamente più efficace in termini di benessere dei cittadini e infinitamente meno costosa in termini di salute dei conti pubblici.
Antonio Bartolozzi, nato a Firenze nel 1965, è docente alla Facoltà d’ingegneria e architettura di Trieste dove insegna “progettazione dei dispositivi medici software”. Ha insegnato anche al master d’ingegneria clinica di Firenze e di Trieste dal 2012 al 2017. Ha lavorato in numerose aziende del settore informatico e medicale, dove ha conseguito risultati prestigiosi come il record mondiale di registrazione di dati paziente su monitor paziente portatile, o la centrale di monitoraggio di dati fisiologici con più pazienti monitorati su singola stazione. Si occupa professionalmente di sanità in grandi gruppi d’informatica.
Nunziante Mastrolia, analista politico, editore di Licosia e fondatore del Centro Studi Eleatiche. Laurea in Scienze Politiche, dottorato in Economia dello sviluppo, per 15 anni direttore di ricerca presso il Centro Militare di Studi Strategici. Senior Fellow dell’European Centre for International Affairs, ha insegnato Geografia Politica ed Economica presso la Luiss-Guido Carli e Sociologia politica. È autore di Chi comanda a Pechino (Castelvecchi, 2008); La grande transizione (Rubbettino, 2011); Dalla società aperta alla società chiusa (Rubbettino, 2012); Il socialismo liberale di Bettino Craxi (Licosia, 2015); è coautore di L’atomica di Kim (Rubbettino, 2013); e con Luciano Pellicani di Le radici pagane della costituzione americana (Ariele, 2014) e ha curato I difensori dell’Occidente (Licosia, 2016) e Reddito di cittadinanza. Una antologia (2015)
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