Descrizione
“Qualcuno potrebbe dire che il Milan assomigli sempre più a uno scrigno di ricordi belli, emozionanti e vincenti. Forse più di qualcuno potrebbe giurare che il Milan di quest’ultimi quattro o cinque anni non abbia i mezzi per competere con le maggiori realtà del calcio europeo e mondiale. Ma tutti possono e devono riconoscere la grandezza di un club che ha scritto la storia del calcio, non per un periodo ben circoscritto come è capitato a diverse società, ma per un intervallo lungo sette decenni. Con qualche pausa, certo, ma se si vincesse sempre non si parlerebbe più di competizione. Nello sport si vince e si perde. Lo sport, come la vita, è ciclico.
“Il Milan è in crisi e non ha più la forza economica di un tempo. Per questo motivo sta cercando di rientrare in gioco, attraverso una trattativa con un gruppo cinese, disposto a rilevare la vincente macchina rossonera per dotarla di un motore forte e vigoroso, capace di attrarre il meglio che il calcio mondiale possa offrire. I negoziati sono in corso, con la firma sul contratto preliminare che pare imminente e con il closing programmato a fine settembre 2016. Qualora tutto ciò si concretizzasse, saremmo alla fine dell’era berlusconiana durata trent’anni, in cui il Milan ha vinto di tutto e di più, salendo sul tetto d’Europa per cinque volte e del mondo per tre. Il “nuovo” avanza dalla Cina, la moderna frontiera dell’economia, la più dinamica, la più vivace con mostruosi volumi di denaro da spendere quasi per diktat governativo.
“Non è prima volta che la società lombarda passa da una mano all’altra. È successo nel 1909, nel 1928, più volte negli anni Trenta e dopo la seconda guerra mondiale nel ‘54, nel ‘63, nel ’67, negli anni Settanta in più occasioni, nell’82 e nell’86. Solitamente si è trattato di passaggi tranquilli, con qualche fisiologica eccezione. Sarebbe opportuno che la transizione sia, come sta avvenendo, molto dolce per ridare serenità all’ambiente.
“Nell’attesa di vivere in prima persona il futuro prossimo, possiamo tuffarci nel caldo abbraccio rossonero, offerto dal libro che ripercorre, focalizzandoli, i momenti clou della vita dello storico club milanese, venuto alla luce il 16 dicembre 1899. E già sul giorno della nascita si potrebbe discutere tanto, perché le ventiquattr’ore giuste sarebbero quelle del 13. Un giallo che accompagna da 117 anni il Milan e che lascia un alone di mistero nella creazione della sua leggenda.
“I capitani di lungo corso, in ordine di apparizione sui campi, Nils Liedholm, Cesare Maldini, Gianni Rivera, Franco Baresi e Paolo Maldini sono le sacre icone della vincente (e a tratti superiore) filosofia rossonera sul resto del mondo, pronta a rinnovarsi per rimanere forte e concorrenziale. Tramite i loro occhi, come una lente d’ingrandimento, le diaboliche imprese tornano a brillare di luce propria per illuminare il cammino di chi seguirà le loro indelebili tracci. Ciascuno ha segnato un’epoca sportiva, in particolari contesti socio-politici. Grandi capitani si è non solo sul campo, ma anche fuori, dove a spiccare non sono le capacità tecniche o tattiche, ma l’audacia e la forza di metterci la faccia, quando nessuno ne avrebbe voglia. Anche dopo una disfatta e solo per rimettersi in piedi più forti che mai.”
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